Long-Covid e disturbi neurologici, ecco cosa sappiamo
Intervenendo al webinar dal titolo Long-COVID: pronti a fronteggiare l’impatto presente e futuro della pandemia? promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, il Presidente della Rete IRCCS Neuroscienze e Neuroriabilitazione, professor Raffaele Lodi, ha spiegato che «se del long Covid o post Covid ci troveremo a dover gestire gli esiti di complicanze neurologiche acute severe, ma con una frequenza relativamente bassa, diverso sarà il discorso per manifestazioni neurologiche che stanno emergendo e che non sono frequentemente legate alla severità della malattia-Covid del paziente». Sono, come ha aggiunto ancora Lodi, «anosmia, fatica, mialgia, disautonomia e, soprattutto, disturbo cognitivo associato a manifestazioni psichiatriche come ansia, depressione e sindrome post traumatica».
Il Presidente della Rete – network che partecipa attivamente e su più versanti a un progetto dell’ISS proprio in materia di Long Covid – ha aggiunto anche, riferendosi ai disturbi psichiatrici, che «gli studi epidemiologici attualmente disponibili per quest’ultima ondata pandemica ne hanno evidenziato un’incidenza pari al trenta, quaranta percento dei pazienti Covid-19, numeri del tutto simili a quella delle precedenti epidemie da coronavirus. Meccanismi patogenetici non sono ancora noti – ha concluso – così come non sono ancora ben definiti i confini delle manifestazioni neurologiche long-Covid che tuttavia hanno in evidenza fatica, ansia, disturbi cognitivi e del sonno».